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giovedì 16 gennaio 2014

Il disclaimer: parliamone insieme

Il post di oggi è diverso dagli altri perchè trattiamo di disclaimer.  Si, proprio quello che leggete in fondo a moltissimi infobox sotto ai video di youtube o nei blog.
Chi mi segue da più tempo sa che non mi sono mai fatta problemi a dire se un prodotto mi fa schifo, sia che io l'abbia ricevuto dall'azienda sia che l'abbia comprato di tasca mia. Stessa cosa vale se un prodotto mi piace o meno naturalmente. L'onestà verso lo spettatore e verso me stessa vale più di ogni altra cosa.

Premessa: ciò che scrivo sarà un completo "flusso di coscienza". Non ho le idee ben chiare sull'argomento e su cos'è meglio fare, per questo vorrei ne parlassimo tutte insieme con educazione ed intelligenza. Vorrei capire i punti di vista di ognuna e, magari, farmi un'idea più precisa in merito.

Per un periodo, sotto ai miei video Youtube, accanto ad ogni prodotto ricevuto c'era un asterisco che rimandava al disclaimer finale, nel quale specificavo che i prodotti contrassegnati mi erano stati inviati dalle aziende per testarli.
Riflettendo un po' sulla questione, ho pensato anche "però se io parlo bene del prodotto X che mi è stato inviato, sicuramente ci saranno persone che partono prevenute e mi attaccheranno dicendo che ne parlo bene solo perchè il prodotto X non l'ho comprato di tasca mia; in questo modo accade una cosa che a me dispiace e cioè che il prodotto perde il centro dell'attenzione".
Cosa intendo dire? Per me il focus è sempre sul prodotto. Sia che l'abbia comprato io, sia che l'abbia ricevuto in omaggio. Io lo tratto nello stesso modo. Se io non metto il disclaimer e parlo a fondo del prodotto, la gente si concentrerà sicuramente solo su di esso, su ciò che dico e su come la penso in base alla mia esperienza, non "oddio l'hai ricevuto, ne parli così solo perchè non l'hai pagato". Se indico le cose avute in omaggio con il famoso asterisco, credo che si formi una specie di "resistenza a prescindere" verso il prodotto e che quindi questo perda il suo focus.
Dall'altra parte capisco e apprezzo il fatto che ogni cosa sia più che trasparente dato che anch'io, da spettatrice/lettrice, quando leggo i disclaimer/vedo i prodotti indicati come ricevuti sui blog, apprezzo molto. Certo è anche che bisogna affinare un po' l'arguzia e capire chi è davvero onesto, aldilà dell'asterisco-non asterisco. Sono convinta che l'asterisco e il disclaimer non siano sinonimi di trasparenza e sincerità!

E' difficile spiegare ciò che penso perchè ho le idee un po' confuse. Riassumendo: apprezzo il discorso disclaimer/asterisco però dall'altra parte so che creano resistenza e scetticismo verso il prodotto, che perde così il suo focus.

So che all'estero le cose sono diverse da paese a paese: in alcune nazioni è obbligatorio e ci sono delle tasse da pagare, in altri paesi no (in Italia non so se è obbligatorio o meno).

Mi piacerebbe tantissimo che nascesse un dibattito intelligente fra persone civili. Non vedo l'ora di leggere il vostro punto di vista nei commenti!

Carly